2002. Stefano Passeri vince l’edizione inaugurale. Il Mondo dell’Enduro scopre il Dente del Diavolo.
Xtreme. L’idea del Motocub Lumezzane si concretizza in fretta, e da vita ad un evento destinato a lasciare il segno nella storia dell’Enduro. La notte dell’11 agosto si conclude la prima edizione di quella che era stata lanciata come la gara più dura del Mondo, e che mantiene oltre le aspettative la sua promessa di fondo. Una rivoluzione meteo riporta nell’estate i rigori di un inverno improbabile e terribile, ed il Dente del Diavolo, il suggestivo teatro scelto dagli organizzatori per mandare in scena l’Xtreme, diventa un calvario. Pioggia, fango ed un freddo pungente diventano l’incubo dei cento partenti, ridotti all’epilogo ad un manipolo di venti irriducibili.
Xtreme. L’idea del Motocub Lumezzane si concretizza in fretta, e da vita ad un evento destinato a lasciare il segno nella storia dell’Enduro. La notte dell’11 agosto si conclude la prima edizione di quella che era stata lanciata come la gara più dura del Mondo, e che mantiene oltre le aspettative la sua promessa di fondo. Una rivoluzione meteo riporta nell’estate i rigori di un inverno improbabile e terribile, ed il Dente del Diavolo, il suggestivo teatro scelto dagli organizzatori per mandare in scena l’Xtreme, diventa un calvario. Pioggia, fango ed un freddo pungente diventano l’incubo dei cento partenti, ridotti all’epilogo ad un manipolo di venti irriducibili. A mezzanotte Damiano Bugatti, presidente del Motoclub Lumezzane, premia il primo degli “scampati”, l’allora trentaquattrenne Stefano Passeri che, al termine di una superlativa frazione conclusiva, ha rovesciato la situazione della prima giornata di gara dominata da Roberto Bazzurri, ed ha battuto di un soffio Giovanni Sala e Simone Albergoni. Altrettanto irriducibili, 5.000 spettatori assurgono al ruolo di protagonisti di una serata memorabile, che consegna l’Xtreme ed il Dente del Diavolo alla storia.